La vasca da bagno è un elemento d’arredo dal forte carattere che all’interno del bagno si fa notare e apprezzare per l’esperienza d’uso. Definisce uno spazio privato dedicato al relax ed è la massima espressione, in tema di arredo, della cura di sé, indirizzata alla salute del corpo e della mente. Ecco perché negli ultimi mesi, in cui la casa è tornata ad essere il luogo d’elezione per il benessere personale, la vasca da bagno ha ritrovato il suo ruolo all’interno della vita domestica. Un ruolo che interrompe la frenesia quotidiana e aiuta a ritrovare consapevolezza di sé. Questo idillio può, tuttavia, essere messo a repentaglio da una scorretta manutenzione della vasca stessa e in particolare da una pulizia effettuata in modo sbagliato o superficiale.
Si tratta di un aspetto non solo igienico ed estetico, ma anche importante per la durata della vasca stessa: l’utilizzo di un prodotto sbagliato può rovinare il materiale. Inoltre, acquisto e istallazione comportano una spesa e un impegno di tempo che sarebbe un peccato sprecare, ecco perché è importante conoscere le caratteristiche dei diversi materiali e il modo più indicato per pulirli.
Vasche da bagno: dalla ceramica al vetroresina, i materiali più diffusi
La vasca da bagno si presenta in diversi materiali, ciascuno con le proprie caratteristiche e dunque con modalità di pulizia specifiche. Il materiale più classico e oggi ancora molto diffuso è la ceramica: la sua origine è naturale e, benché sia una scelta tradizionale, consente molteplici interpretazioni formali e declinazioni di tendenza. Oltre alla ceramica esistono vari materiali sintetici molto utilizzati per la realizzazione delle vasche. Il più celebre e conosciuto è la pietra acrilica, conosciuta anche come solid surface o con i diversi nomi commerciali proposti dai produttori. Si tratta di un composto da resina acrilica e minerali in proporzione definita, ai quali si possono eventualmente aggiungere pigmenti. La superficie della pietra acrilica non è porosa né assorbente: questi sono indubbiamente dei notevoli vantaggi in termini di pulizia perché lo sporco non viene assorbito ed è più facile da rimuovere, soprattutto se tempestivamente. Un’altra soluzione molto diffusa, in particolare per le vasche da incasso, è quella del polimetacrilato, un materiale sintetico termoformato e modellato su stampi. Spesso viene rivestito in vetroresina per migliorarne resistenza e texture.
Nella foto: Vasca Freestanding Deco Two 170X72 con Piedini
Tipologie di vasche da bagno
Un altro elemento da valutare in relazione alla pulizia della vasca da bagno è la tipologia. Per tipologia si intende la modalità di installazione, che può essere freestanding, da incasso oppure a parete. Freestanding è la vasca che non necessita di supporto ma è autoportante, e non deve essere incassata o addossata a una parete; queste vasche da bagno possono avere uno stile classico ma anche molto contemporaneo. Le vasche da incasso sono inserite all’interno di una struttura in muratura oppure di una pannellatura di diverso materiale; queste vasche possono anche essere incassate nel pavimento, quasi si trattasse di una piccola piscina. Le vasche a parete, infine, sono poggiate sul pavimento e installate al muro. Esiste poi una tipologia particolare ed è quella delle vasche idromassaggio per la cui pulizia è importante non tralasciare i numerosi erogatori.
Come avviene la pulizia quotidiana
Sapere di quale materiale è la vasca e conoscerne le caratteristiche è importante innanzitutto per la pulizia quotidiana. Ma prima ancora di capire come pulire, una regola vale per tutti i materiali: sciacquare la vasca con acqua e asciugarla con un panno dopo l’uso aiuta a rimuovere residui di sapone e a evitare la formazione di calcare. Questo vale anche per le operazioni di pulizia quotidiana, che vanno eseguite con spugne non abrasive e detergenti non aggressivi, e seguite da risciacquo accurato e asciugatura.
Calcare e vasca da bagno ingiallita: come sbiancare
Sciacquare e asciugare la vasca protegge qualsiasi materiale dalla formazione di calcare e dall’ingiallimento che è proprio dovuto all’accumulo di calcare nel tempo. Il calcare crea delle chiazze sgradevoli non solo alla vista ma anche al tatto, perché sono ruvide.
Se tuttavia le chiazze si sono già formate è sempre opportuno agire con un detergente specifico in base al materiale di cui è fatta la vasca. Esistono dei detergenti specifici per il calcare che possono tuttavia essere troppo aggressivi e quindi con il tempo e l’uso frequente danneggiare la superficie e renderla ancora più delicata e soggetta a macchie.
Anche l’uso di detergenti naturali come aceto e bicarbonato deve essere fatto con attenzione, possibilmente facendo una prova in un piccolo angolo della vasca prima di applicarli in maniera estesa, infatti “naturali” non vuol dire necessariamente innocui.
Come evitare la formazione di ruggine e come pulirla
La pulizia della vasca non interessa solo la vasca stessa ma anche la rubinetteria e le piccole componenti di metallo, ad esempio dello scarico e del troppopieno. In corrispondenza di questi è possibile la formazione di ruggine dovuta principalmente a due fattori: la presenza di tubature molto datate, da cui quindi può arrivare la ruggine, oppure la reazione tra il materiale della rubinetteria e l’acqua. Anche in questo caso, così come per il calcare, asciugare i componenti dopo l’uso e dopo la pulizia è il sistema migliore per evitare il problema. E anche in questo caso è possibile utilizzare detergenti naturali, ma con molta attenzione. Lo stesso vale per detergenti reperibili sul mercato che dovranno essere non solo in grado di rimuovere la ruggine ma anche di rispettare il materiale.
Pulizia vasca da bagno: errori da non commettere
Per avere una vasca da bagno sempre pulita e ben sbiancata, il primo errore da evitare risale alla fase d’acquisto. In questo step, è opportuno considerare quale uso si farà della vasca e il livello di durezza dell’acqua della città in cui si trova: dal grado di durezza dipende infatti la formazione del calcare. Alla luce di questi elementi, confrontandosi con il fornitore e con l’installatore si potrà scegliere in modo consapevole materiale e tipologia. Il secondo errore da non commettere è tralasciare l’operazione di risciacquo dopo l’uso: residui organici e di sapone, se si accumulano e si seccano, non solo diventano difficili da rimuovere in un secondo momento, ma possono anche provocare danni permanenti alla superficie. Al risciacquo deve seguire l’asciugatura, meticolosa, sia della vasca che di tutti gli elementi della rubinetteria: un’operazione a cui non siamo abituati ma che può fare davvero la differenza. Le tanto odiate macchie di calcare possono essere evitate o comunque sensibilmente ridotte grazie ad essa. La pulizia della vasca deve essere quotidiana, e non eseguita soltanto dopo averla utilizzata, specialmente se la vasca viene usata raramente: in questo lasso di tempo la superficie è comunque soggetta all’umidità del bagno, allo sporco e agli agenti atmosferici, che con il tempo la opacizzano e creano delle macchie.
Spugne e detergenti: attenzione agli agenti aggressivi
Attenzione, infine, agli strumenti di pulizia: spugne, detersivi e panni. Le spugne non devono essere abrasive: anche se possono sembrare un’ottima soluzione per intervenire rapidamente sulle incrostazioni, la verità è che le spugne ruvide possono rimuovere, insieme allo sporco, anche gli strati superiori della superficie stessa provocando quindi un danno irreversibile.
Lo stesso vale per i panni da usare per l’asciugatura e naturalmente per i detersivi. I detersivi più aggressivi puliscono velocemente e con efficacia, ma il loro utilizzo ripetuto danneggia la vasca e può creare macchie permanenti. È quindi sempre opportuno preferire una pulizia regolare ma delicata per salvaguardare la bellezza e la funzionalità della vasca: bastano pochi minuti per averla sempre bianca e impeccabile.