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Nella ricerca del parquet più adatto al nostro ambiente, la prima variabile con cui ci troviamo a confrontarci è la tipologia. La più diffusa è quella del parquet flottante di cui sentiamo spesso parlare senza che tuttavia questa definizione ne chiarisca le caratteristiche. Cosa significa, dunque, flottante?
Un parquet flottante è, in breve, una soluzione di pavimento in legno che prevede la posa delle doghe, disposte sopra ad un apposito materassino, semplicemente incastrate l’una con l’altra, senza utilizzo di colla nella parte inferiore delle doghe stesse. Per poter eseguire questo tipo di posa, le plance di legno sono dotate di un sistema di incastro a “maschio-femmina”: due lati della doga sono provvisti di opportune scanalature, nelle quali vanno ad inserirsi le linguette presenti sui lati della plancia adiacente. Ciascuna doga viene dunque collegata a quella successiva, andando così a creare una superficie continua. Per garantire nel tempo la qualità e la stabilità dei parquet flottanti, occorre applicare una piccola quantità di colla all’interno delle scanalature: in questo modo, si evita che le plance possano distaccarsi l’una dall’altra e il nostro pavimento rimarrà stabile e planare.
Per facilitare la posa dei pavimenti flottanti, l’incastro a maschio-femmina è stato migliorato e implementato, sviluppando il cosiddetto sistema “a click”. In questo caso i lati delle doghe sono sagomati in modo tale da creare un incastro molto più stabile e saldo fra le plance di parquet. Grazie alla posa “a click” il pavimento flottante risulterà più facile e rapido da posare (non è necessario utilizzare colla all’interno delle scanalature!), ma soprattutto ci consentirà di ottenere una superficie molto più ferma e stabile, che non verrà alterata da eventuali dilatazioni del legno o dell’edificio.
Questa soluzione è utilizzabile anche con il pavimento in laminato.
Il Parquet flottante: quando si usa
Il parquet flottante è detto anche “galleggiante” proprio perché non è incollato alla superficie sottostante (pavimento preesistente o massetto), ma poggiato su un materassino che svolge varie funzioni: assorbire piccole imperfezioni della pavimentazione o del massetto sottostante, isolare acusticamente, isolare dall’umidità.
La posa flottante del parquet è una scelta tecnicamente molto valida, forse addirittura preferibile alla posa incollata: il legno infatti è un materiale vivo che si muove al variare delle condizioni atmosferiche di umidità o temperatura. Nella posa flottante il parquet è libero di muoversi senza creare tensioni con il massetto sottostante, come avviene invece nel caso di posa incollata. Nel caso di riscaldamento a pavimento è invece preferibile la posa incollata perché permette una migliore trasmissione del calore dal massetto alla stanza. La posa flottante del parquet è la scelta consigliata invece se non si vuole danneggiare un pavimento esistente e si vuole mantenere la possibilità di rimuovere il parquet, ad es. a fine locazione.
Parquet flottante chiaro: come scegliere?
Entriamo adesso nel vivo delle scelte estetiche che riguardano tre aspetti fondamentali del parquet flottante: tonalità, effetti e finiture. Il parquet può innanzitutto essere chiaro oppure scuro: il primo è indicato se si ricerca uno stile contemporaneo, se si ama l’estetica scandinava, e si vuole massimizzare la luminosità dell’ambiente. I parquet flottanti chiari possono avere inclinazioni cromatiche che virano verso il biondo oppure verso il bianco, da tenere presenti per gli abbinamenti con arredi e colore delle pareti.
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E il parquet a click scuro?
Il parquet a click scuro conferisce, invece, un tono più grintoso e caldo ed è la scelta consigliata per chi ricerca, ad esempio, uno stile industriale ma anche country chic, o ancora in un ambiente formale in cui tuttavia, come vedremo più avanti, sarà opportuno optare per una superficie scura ma omogenea.
Un altro aspetto da considerare è la tendenza del parquet flottante scuro ad assorbire la luce: l’ambiente dovrà quindi essere ben illuminato da fonti naturali o, se necessario, artificiali.
Diversi tipi di finitura superficiale. Quale scegliere?
Oltre alla tonalità, un’altra caratteristica incide sensibilmente sull’aspetto del parquet flottante: si tratta dell’effetto estetico determinato dai nodi e dalle venature tipiche del legno. Una superficie uniforme, priva di nodi e con venature leggere, trasmette un senso di ordine e pulizia delle linee, mentre una superficie più nodosa e con venature ben in evidenza conferisce un aspetto più rustico e di carattere. La prima opzione è indicata in tutti i contesti in cui è richiesto maggiore ordine visivo, anche in ambienti professionali e formali. La seconda è perfetta anche per ambienti domestici o comunque informali.
Le principali lavorazioni e il loro stile
Quando il legno si trasforma in parquet può passare attraverso ulteriori fasi di lavorazione, che ne modificano l’aspetto. Il parquet spazzolato, ad esempio, è trattato con particolari spazzole che “scavano” le parti più morbide del legno, in modo da dare evidenza e rilievo ai nodi e alle venature.
Il parquet piallato ha una superficie irregolare, che si ottiene ancora oggi con lavorazioni artigianali, e conferisce al parquet un aspetto vissuto e dal sapore antico.
Infine, il parquet stuccato presenta delle stuccature in corrispondenza di nodi o venature particolarmente ampie o profonde. Si tratta di un intervento che ha un risvolto estetico ricercato perché richiama la sapienza artigiana e il vissuto di questo tipo di pavimento.
Una scelta molto ampia, quindi, dove diverse colorazioni e lavorazioni superficiali consentono di scegliere il parquet flottante che meglio si adatta al nostro gusto e allo stile del nostro progetto.
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