Parquet: texture e geometrie di posa da scegliere

Il pavimento in parquet porta eleganza e calore, accoglie chi vive la casa e ne sottolinea la bellezza. È un materiale versatile e duraturo, può accompagnare diverse stagioni della casa, intonarsi agli stili e ai colori che nel tempo si alternano in uno stesso interno, in modo discreto ma significativo. È un materiale neutro ma dalla forte identità, un’identità raccontata dalla texture che presenta e quindi dalla consistenza visiva della sua superficie. Le texture del parquet, infatti, indicano proprio il suo modo di presentarsi al tatto e alla vista e dipendono da vari fattori: dall’essenza di legno, dalla sua lavorazione e dallo schema di posa del parquet scelto. Inoltre, uno stesso parquet può mostrare textures diverse in base alla luce che, come sappiamo, ha un forte impatto sulla percezione delle sfumature e delle ombre che caratterizzano tutti i materiali dalla superficie eterogenea.

Cosa si intende per texture del parquet: il tatto e la vista

Il termine texture fa riferimento alla consistenza di un materiale e in questo caso si tratta di una consistenza non solo tattile ma anche visiva. La texture del parquet è proprio il modo in cui la sua trama si presenta e come, grazie alla geometria di posa, la stessa trama possa assumere un aspetto diverso. Anche la nodosità del legno, la sua maggiore o minore uniformità cromatica e l’applicazione di finiture e tecniche di lavorazione particolare influisce sulla texture. Così come l’età del parquet: il legno può variare il suo aspetto con l’uso e il passare degli anni. Il tatto e la vista sono quindi i sensi coinvolti nella percezione della texture del parquet ma in fase di scelta anche l’udito può giocare il suo ruolo perché pavimenti diversi offrono suoni diversi al calpestìo e persino l’olfatto proprio perché il legno è un materiale naturale con suo, quasi impercettibile, odore. Andando in profondità, la texture è un aspetto che coinvolge molti aspetti ed è per questo che diventa una variabile critica in fase di ricerca e selezione del prodotto più adatto.

Le principali essenze del parquet e le loro textures

Uno degli aspetti che incide in maniera più naturale sulla texture del parquet è l’essenza di legno, espressione con cui si indica proprio l’albero da cui è tratto il legno. L’essenza più diffusa è il rovere, che si ricava dalla quercia e ha una colorazione naturale tendente allo scuro con venature piuttosto regolari e lineari. È molto diffuso anche il larice la cui tinta vira leggermente verso il rosso e presenta una trama sottile e irregolare. Il parquet più chiaro e luminoso è spesso in legno di acero mentre il noce tende al grigio. Nonostante ciascuna essenza abbia il suo colore naturale, spesso l’effetto finale è frutto di trattamenti e lavorazioni volti a proteggere e valorizzare questo prezioso materiale: il parquet oliato con la sua consistenza vivida è uno degli esempi più ricorrenti.

Lavorazioni e schemi di posa influenzano la texture

Come accennato, la texture del parquet è influenzata anche da eventuali lavorazioni a cui è sottoposto. Pensiamo ad esempio all’invecchiamento che serve proprio per dare al materiale un aspetto più vissuto, oppure alla spazzolatura che ha l’obiettivo di mettere in risalto la matericità del legno. Anche lo schema di posa entra in gioco nel definire la texture finale e complessiva del parquet: ci sono geometrie più lineari e ampie, come la posa a correre dei listoni e altre più fitte e articolate, come quella del parquet a spina di pesce. La scelta del disegno di posa è importante tanto quanto il materiale e incide in modo rilevante sullo stile e sull’atmosfera dell’ambiente. Infine, non dimentichiamo il fattore luce: illuminazione naturale e artificiale instaurano con il legno un dialogo continuo da sfruttare per creare un insieme accogliente e armonico sia di giorno che di sera.